Lo spreco alimentare in Italia vale quasi 16 miliardi annui, l’1% circa del Pil italiano. Ma dove si spreca? Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Waste Watcher, quattro italiani su cinque danno la colpa alla grande distribuzione, ma è invece lo spreco domestico a fare la parte del leone: incide, in termine di valore economico, tra il 60 e il 70% dello sperpero annuo di cibo nel nostro Paese, ma anche in Europa, e sul pianeta.
Tema caldo, al centro della quinta Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, in programma il 5 febbraio, ideata e istituita dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con la campagna Spreco Zero e Università di Bologna – Distal, su progetto a cura di Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market. Durante la giornata verranno diffusi i nuovi dati dell’Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher, di Last Minute Market/Swg.
Appuntamento centrale al Maxxi di Roma dove, a partire dalle ore 10, i visitatori saranno accolti dall’immagine simbolo dell’iniziativa firmata da Altan e dalle sue vignette, realizzate per lo spettacolo “-Spr+Eco” riunite per la prima volta nel percorso espositivo “Primo non sprecare, secondo Altan: lo spreco formato vignetta”.
A tutti i visitatori sarà consegnata in regalo una copia di Waste Notes, il quaderno di ‘economia domestica’ pensato nell’ambito della campagna Spreco Zero per appuntare cause e quantità del cibo gettato, ricette di recupero, liste della spesa e tante altre annotazioni del nostro quotidiano fra cibo, frigorifero e dispensa.
Alle 11, il panel centrale della mattinata (“Comunic_Azioni”) con la diffusione dei dati dei Diari di Famigliapromossi nell’ambito del progetto Reduce 2016/2017. Ad emergere, è un afalsa percezione da parte degli italiani che tendono a sottostimare la quantità di cibo che capita di gettare in casa, talvolta distrattamente.
Lo hanno dimostrato i pilote test dei Diari di Famiglia, un monitoraggio sullo spreco alimentare domestico realizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università di Bologna per il progetto Reduce del ministero dell’Ambiente.
Nei mesi scorsi quei primi test sono diventati rilevazione con valore statistico attraverso l’esperimento pionieristico dei Diari: 400 famiglie italiane (un campione staticamente rappresentativo) si è sottoposto per una settimana all’annotazione scrupolosa del cibo buttato, verificata a ogni pasto attraverso il waste sorting, ovvero il controllo rigoroso della pattumiera di casa.
I risultati, che “certificano” dunque lo spreco reale e per la prima volta non solo quello percepito, saranno annunciati al Maxxi, insieme a ulteriori dati legati allo spreco di cibo nelle mense scolastiche italiane e agli sprechi della distribuzione, unica porzione della filiera-spreco su cui può incidere il recupero della nuova normativa di settore.
Seguiranno le “Inter_Azioni”: appuntamento con la video installazione di Paolo Scoppola dedicata ai 102 grammi, ovvero la quantità di cibo che ogni giorno in media è sprecata dagli italiani.